lunedì 18 aprile 2016

contengo moltitudini

Il problema per me sono sempre state le strade che non ho preso, le diramazioni dell'albero tentacolare del tempo ormai fuori dalla mia portata - vicine eppure irraggiungibili.
Per questo mi sono inventata più volte da capo, senza avere paura dei tabula rasa, bruciando ponti e tappe. Ma ora non più.
Diventa ciò che sei, cantavano gli Afterhours. Forse alla soglia dei 34 sono sul sentiero giusto, forse non si tratta più di giocare di sottrazione ma finalmente iniziare ad aggiungere.
In passato credevo solo di sapere cosa non volevo, poi ho iniziato a scegliere, non bianco e nero perché il dubbio farà sempre parte della mia natura, ma ho capito quali sono le sfumature che preferisco tra le moltitudini di opzioni che stanno in mezzo a questo colossale caos entropico che è la vita.

Certo che ho ancora paura degli anni che passano, certo che faccio fatica a tenere insieme la bambina testarda, la ragazza solitaria e la donna che sono stata e sono - certo che i mondi dove ho vissuto continuano a vorticarmi dentro e addosso, senza darmi tregua. Certo che ogni primavera mi sveglio assaporando quel profumo di possibilità nuove e mi stupisco di non avere ancora vent'anni - certo che salendo quelle scale e infilando la chiave nella toppa sono sconvolta dal non trovarti ancora lì, sporco di terriccio, pronto ad abbracciarmi.
Il cuore misura i giorni e gli anni in modo diverso e non conosce linearità, spesso somiglia a una stanza affollata di ricordi e odori dove ogni cassetto è un pugno allo stomaco ma a volte, se sei fortunato, è un prato fiorito a strapiombo sull'oceano dove aspettare che tutte le persone che sei stato, che tutti quelli che hai amato, che tutti quelli che hai dimenticato o a cui sei sopravvissuto vengano a sederti accanto per tenerti compagnia, un altro po'.

Così quando cammino per strada o guardo la città che scorre fuori dal finestrino dell'autobus sento le linee dei giorni sfilacciarsi e per un momento posso ascoltare il vento che scorre nel mezzo a tutte queste vite che sono state, sono e saranno la mia.


Nessun commento:

Posta un commento